Il piatto che non può mancare: tradizione, gusto e… speranza_
Le lenticchie sono il piatto simbolo della notte di San Silvestro, quello che, secondo la tradizione, porta soldi e fortuna per l’anno che verrà. Certo, lo diciamo ogni anno, ma se non dovesse funzionare? Meglio non rischiare, e quindi eccoci qui, pronti a preparare questo piatto ricco di storia e sapore. Per noi pugliesi, però, non sono solo un rito: sono un omaggio ai sapori autentici della nostra terra, con le lenticchie IGP di Altamura eccellenze del nostro territorio.
Se non le avete mai mangiate, non sapete cosa vi perdete! Grandi o piccole, sono sempre gustosissime e ottime e sono l’ingrediente perfetto per creare un piatto che unisce tradizione e qualità. E poi, diciamocelo, non c’è cenone che si rispetti senza una bella scodella di lenticchie fumanti con le salsicce. È il momento in cui tutti si alzano da tavola, tornano in cucina e chiedono: “Ma le lenticchie dove sono?!
Una storia che arriva da lontano
Le lenticchie non sono solo tradizione italiana: hanno attraversato millenni di storia e culture. Pensate che al Louvre sono conservate lenticchie provenienti da tombe egizie del 2300 a.C., un ritrovamento che dimostra quanto fossero considerate preziose già nell’antichità! Biblicamente parlando, Esaù vendette la sua primogenitura per un piatto di lenticchie, il che la dice lunga sul loro valore simbolico.
Inoltre, anche nell’antica Roma, le lenticchie erano considerate un simbolo di prosperità. Era usanza regalare una scarsella, una piccola borsa di cuoio contenente lenticchie, con l’augurio che si trasformassero in monete d’oro nel corso dell’anno nuovo.
In Italia, ogni regione ha il suo modo di cucinarle: dalla pasta con lenticchie pugliese alla minestra napoletana con borragine, fino all’abbinamento emiliano con il bollito. Le lenticchie hanno mille volti, ma a Capodanno le vogliamo così: semplici, gustose e abbinate alla salsiccia, per un piatto unico e irresistibile.
Lenticchie e fortuna: tra storia e gusto
Ma perché si dice che le lenticchie portino fortuna? Una leggenda popolare le associa alla forma delle monete, mentre altre fonti ne esaltano il valore nutritivo, fondamentale nelle antiche civiltà. Mangiarle significa augurarsi un anno prospero e ricco, anche se, diciamocelo, non abbiamo ancora visto i soldi.
Ma tentar non nuoce!
E poi, ammettiamolo: è il piatto che riunisce tutti a tavola, anche dopo il dolce. Nessuno riesce a resistere alla tentazione di “assaggiare” (leggasi: fare il bis). Prepararle è un rito che vale la pena tramandare, un momento che unisce la cucina tradizionale al piacere della convivialità.
Un piatto da non dimenticare
Le lenticchie a Capodanno sono più di una tradizione: sono un modo per iniziare l’anno con gusto, speranza e, chissà, magari un po’ di fortuna. E se anche i soldi non arrivano, almeno avrete mangiato qualcosa di buono, genuino e tipicamente pugliese.
Ricetta: zuppa di lenticchie e salsiccia alla pugliese
Ingredienti (per 4 persone):
350 g di lenticchie IGP di Altamura o di Carpino
350 g di salsicce spezzettate
5-6 pomodori
1 cipolla, 1 carota e 1 costa di sedano
1 spicchio d’aglio
2 foglie di alloro
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 bicchiere di vino bianco (preferibilmente pugliese)
Sale e pepe q.b.
Preparazione:
1. Sciacquate le lenticchie e mettetele a bagno per 4-5 ore. Scolatele e asciugatele.
2. Tritate cipolla, carota e sedano, e fateli rosolare in una casseruola con l’olio e l’aglio intero (che poi rimuoverete).
3. Aggiungete le salsicce e fatele dorare leggermente. Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare.
4. Unite i pomodorini tagliati in due, le foglie di alloro e le lenticchie. Mescolate bene, aggiungendo acqua poco per volta per evitare che il tutto si asciughi.
5. Coprite e cuocete a fuoco lento per circa 25- 30 minuti, mescolando di tanto in tanto. Regolate di sale e pepe.
Servite caldo, accompagnando con fette di pane casereccio abbrustolito.
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