Il propato è un dolce nunziale a forma di ciambella tipico del Gargano. Come ogni ricetta antica anche il propato ha una sua storia, una memoria e un legame profondo con il proprio territorio e le tradizioni.
La ricetta dei propati è ricca di fascino...è legata agli affetti, ai rituali di matrimonio dei figli, dei genitori, dei nonni,bisnonni. Sono dolci che da sempre partono dal cuore e lo riscaldano!! Una ricetta che non è andata persa e non è stata modificata negli anni ma ha acquisito solamente più forza e legame nel tempo, forse per via dell'amore verso le cose semplici e genuine.
Fino a qualche anno fa era impensabile sposarsi nel mio paese, San Giovanni Rotondo, senza aver preparato i taralli dolci o meglio i "propati della zita" ( dolce della sposa) e ancora tutt'oggi è una tradizione viva!!
Chissà se li preparerò anch'io! Ahahah! Dalle mie parti c'è un detto che dice" Chi tene la faccia ce marita e cchi no rimana zita"! Che tradotto in italiano vuol dire: "Chi è sfacciata si sposa, chi non lo è rimane zitella".
Allora un appello a tutte le single... se volete preparare i propati della zita datevi da fare!! Ahahah!!!
Ah, dimenticavo! Vengono preparati anche in occasione della Santa Pasqua!
Vi passo gli ingredienti, ovviamente la dose è per chi si deve maritare!
Ingredienti:
7 kg. di farina 00
3 kg. di zucchero semolato
sei bucce di limoni grattugiati
22 uova intere
7 bustine di vanillina
7 buste di lievito per dolci
400 ml. di olio extravergine di oliva
7 cucchiai colmi di cannella
un litro di vino bianco(nella bottiglia deve avanzarne un poco, all'incirca due dita, volendo potete utilizzarlo tutto aggiungendo però due un pugni di farina
Fate bollire del buon vino bianco con un limone intero non trattato e 1,5oo kg. di zucchero. Prendete una ciotola e rompete le uova, aggiungete lo zucchero rimanente e sbattetele per bene con una frusta. Mettete la farina setacciata a fontana sulla spianatoia, fate un buco al centro e aggiungete le uova e il resto degli ingredienti.
Impastate bene fino ad ottenere un impasto liscio e sodo.
Impastate bene fino ad ottenere un impasto liscio e sodo.
Staccate poco alla volta un po' d'impasto ( all'incirca 450 gr.) e formate dei cilindri lunghi circa di 50 cm. e spessi 4 cm. ; dategli la forma di ciambella.
Il diametro dei propati deve essere di circa 17- 18 cm. e una volta cotti devono pesare all'incirca 400 grammi.
Disponeteli su di una teglia, precedentemete unta con olio evo e spolverata con un po' di farina. Generalmente vengono preparati alcuni giorni prima, anche quindici giorni prima; si conservano bene per un mese avvolti in buste di plastica.
Per la cottura non saprei darvi molte indicazioni perchè dalle mie parte si usa infornare questo dolce nei forni dei panettieri, considerando l'alto quantitativo.
Ok! Aggiorno il post perchè li ho provati a cucinare in casa. Allora... nel forno di casa conviene fare dei taralli da 300 gr. cottura forno caldo ventilato 200°binario medio per circa 40 minuti, dopo 15 min. abbassate la temperatura a 180°.
Ok! Aggiorno il post perchè li ho provati a cucinare in casa. Allora... nel forno di casa conviene fare dei taralli da 300 gr. cottura forno caldo ventilato 200°binario medio per circa 40 minuti, dopo 15 min. abbassate la temperatura a 180°.
Il sapore? Semplicemente divino! Leggermente speziati al profumo di cannella.. emanano un'aroma e un profumo straordinario che inebria la mente! Provate anche la versione con cioccolato e arancia candita.
Storie di cuore:
Quando in Puglia si dice "Si": un Viaggio tra amore, tradizione, dolci.
E' il regalo sicuramente più gradito e atteso dagli invitati. In Sardegna, invece, regalano questi bellissimi dolcetti a fine pranzo nunziale.
Questa ricetta è stata provata da Linda su cookaround.
Tag:
taralli dolci, propati della zita, dolci di San Giovanni Rotondo, ricette pugliesi tradizionali, dolci tipici pugliesi, cucina pugliese, dolci della tradizione, taralli della zita, propati pugliesi, dolci di matrimonio tradizionali, cucina mediterranea
taralli dolci, propati della zita, dolci di San Giovanni Rotondo, ricette pugliesi tradizionali, dolci tipici pugliesi, cucina pugliese, dolci della tradizione, taralli della zita, propati pugliesi, dolci di matrimonio tradizionali, cucina mediterranea
Ehm... credo che provvederò a dividere... almeno per dieci.. le dosi delle ingredienti, ma sicuramente proverò a copiarteli, brava, sono davvero belli!!
RispondiEliminaSe non hai un matrimonio alle porte ti conviene ridurre le dosi!
RispondiEliminaHo dimenticato il vino bianco!
RispondiEliminaho diviso per 10, adattato la cottura che consideravo potesse andare e... ne ho fatti 3 ... proprio fatti staseraaaaa!
RispondiEliminaClementina.. grazie.. li devo ancora assaggiare, ma il profumo che emanava in cottura mi ricordava quello che ha portato ieri il collega dalla Puglia......preciso precisooo!!!
Aprirò una discussione in merito, nel forum che frequento, se non ti dispiace.. naturalmente citando la fonte...
Ancora grazie per l'input e .. a proposito della cottura, ho cotto a 180°C statico preriscaldato, binario medio basso del forno per 50 minuti + ancora 5' di riposo.
Ora il tarallone si sta freddando, e domattina per colazione ... propati della zitaaaa!!!
Ecco la foto che ho appena postato nel forum che frequento...
http://cookaround.com/yabbse1/foto/data/30861/medium/DSC09363_ex.JPG
un baciotto anche se non ti conosco.. e a presto per un'altra tua delizia....
Linda
Sono felice... considera che quando si raffreddano divenatno più duretti dopo qualche giorno si ammorbidiscono parecchio. Generalmente si preparano alcuni giorni prima anche 15 giorni prima e si conservano bene anche un mese. Va benissimo anche la cottura forno ventilato a 180° binario medio.
EliminaSe riesci almeno uno prova a gustarlo fra qualche giorno se risulterà ancora duro vorrà dire che devi farli cuocere di meno. Ti vengo a trovare, baci Clementina
... allora .. non ho resistito e - visto che nel frattempo si sono freddati - ho assaggiato un pezzo di propato (che nome strano!!!).
RispondiEliminaMentre odore e sapore ricordano tantissimo quello che ho mangiato ieri, la cottura lo ha reso proprio un vero tarallone croccante.
Il morso non si affonda come quello che ho mangiato ieri..
Evidentemente - se lo vorrò così - la cottura dovrà essere molto abbreviata o più dolce, ma già così è delizioso, croccante e delizioso...
consigli?
Linda
allora ti aspetto..
RispondiElimina..allora uno lo lascio indietro per vedere se si ammorbidisce......
Se non dovesse ammorbidirsi vorrà dire che lo mangeremo - affettandolo - a mo' di biscottone-cantuccione, col vin santo o col vermouth ;-)
ciao alla prossima ...
Linda
Consultandomi con la mia mamma mi ha consigliato di dirti che per la cottura in forno conviene farli meno spessi. Sono riuscita a vedere solo su immagini di google il tarallone... in effetti è un po' troppo spesso. per la cottura in forno di casa.
RispondiEliminaPer Pasqua proverò a fare una dose ridotta in forno, spesso li abbiamo provati nel forno di casa, e con i consigli della mia mamma sono sicura che verranno buonissimi... e aggiornerò la ricetta.
Se mi passi bene il link cookaraund ti passo a trovare. Buona giornata.
Ciao Cleme, sempre io... l'anonima romana ih ih ih
RispondiEliminaAllora, li sto rifacendo e sono in forno..
Conto di farli stare 40 minuti anziché 50 e a 160 anziché 180°C, però sempre statico (so che il ventilato asciuga troppo, e invece io vorrei l'effetto contrario; stessa cosa per le dimensioni: se li facessi più piccoli asciugherebbero prima, secondo me).
Inoltre, visto che il propato che ha portato il collega dalla Puglia era più scuro del mio, ho messo metà vino bianco/metà rosso (naturalmente vino secco)..
In ufficio il taral/propato/biscotto è scomparso in un attimo, e chi aveva assaggiato l'originale mi ha fatto i complimenti dicendo che era meglio biscottato che morbido ... mah!.. forse era solo per complimento, ma il sapore era veramente ottimo e molto simile...
Non ho ancora postato la discussione su cookaround... aspettavo queta ulteriore prova..
A domani per gli aggiornamenti sulla cottura..
Ciao
Linda
In bocca al lupo!! Nei propati non ci va assolutamente il vino rosso casomai il vin cotto ma quella è un' altra versione un po' pi dolce e più scura. Anche una maggiore quantità di cannella confersce un colore più scuro, comunque fammi saper| Baci. Clementina
RispondiElimina... allora... morbido, è più morbido sicuramente, ma non è assolutamente la stessa consistenza del dolce che ci ha riportato il collega (che non ho più visto)... speriamo che si ricordi almeno in quale paese lo ha comprato....
RispondiEliminaOk, per il vin cotto per la prossima volta (se riesco a reperirlo)...
Stesse dosi?
Per la cannella, ho già aumentato da 1 a 2 cucchiaini ;-)
grazie, ciao
Ahh... ecco il link della discussione:
http://www.cookaround.com/yabbse1/showthread.php?t=228579&p=4488025#post4488025
Linda
... dimenticavo... come si conservano fino a un mese? Dentro a cellophane? Scatole di latta? Buste di stoffa, magari doppie (come faccio col pane)? Grazie
RispondiEliminaLinda
Si chiudono dopo qualche giorno in buste di cellophane.Fammi sapere dove l'ha comprato potrei aiutarti.Per il vin cotto ti faccio sapere... buona giornata, Clementina
RispondiEliminaArggghhh... non lo ha comprato lui.. Glielo ha portato una parente che abita a Manfredonia.. Dice che di solito si serve dal forno davanti alla Cattedrale, ma non sa se questa volta lo hanno preso lì... grazie per le ricerchine che stai facendo... abbiamo una causa comune da perorare eh? Le ricette della tradizione sono favolose!!!
RispondiEliminaciao
Linda
Ciao Clementina, anche a me piacciono tanto questi taralli dolci. Mio marito me li porta ogni tanto, quando viene dalle tue parti per lavoro. Sulla busta è scritto "taralli al vino" ma negli ingredienti c'è anche la cannella e credo che siano gli stessi. Sono ottimi anche nel vino bianco fresco! Mi cimenterò anch'io nel prepararli... con una ricetta più casalinga!
RispondiEliminaUn salutone Rosa
anche in calabria si preparano, ma vengono regalati ai parenti stretti pochi giorni prima del matrimonio come buon augurio.
RispondiEliminaciao ...noto che se i di san giovanni ... ho origini di san marco :)... dalle mie ricerche e chiedendo alle vecchiette loro preparano il propato con il lievito madre,quindi è un lievitato che deve crescere anche tutta la notte...questa versione con il lievito per dolci la dovrei provare,ho una ricetta diversa .... anche con chiodi di garofano e miele..forse sono tradizioni diverse anche a pochi km... bel blog....
RispondiEliminaCiao il propato di cui parli tu lo conosco benissimo e ne ne ho postato la ricetta in un post parlando delle fracchie. Questo è il link
RispondiEliminahttp://clementina-wwwdolcezzeinfinite.blogspot.it/2012/04/fracchie-san-marco-in-lamis-e-propato.html
Questo propato è completamente diverso da quello di San Marco sono due dolci completamente diversi, in comune hanno solo il nome.
Mi ha fatto molto piacere comunicare con una garganica pugliese!!Un caro saluto e grazie della visita.
ciao clementina complimenti per il blog mi chiamo claudio sono di manfredonia 'ho sempre saputo che si chiamassero POPERATI in dialetto PUPRET ciao e ancora complimenti.
RispondiEliminaCiao clementina noi di Manfredonia lo chiamiamo POPERATO in dialetto PUPRET e una volta si preparava con il lievito madre e ce quello chiaro fatto con il vino bianco e quello scuro fatto con il vin cotto .ciao e complimenti per il blog .
RispondiElimina